- Mercoledì 5 Marzo
- Ore: 18:00
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Museo Regionale di Scienze Naturali
Via Accademia Albertina, 15,
10123 Torino TO
Flora scomparsa del Piemonte
Il Professor Edoardo Martinetto, paleobotanico, racconta l’evoluzione della flora piemontese degli ultimi 6 milioni di anni. Reperti fossili di frutti, semi, foglie e polline hanno documentato centinaia di entità tassonomiche di piante terrestri attualmente scomparse dall'Italia. La paleoflora ricostruita in Piemonte risulta straordinariamente ricca, soprattutto nel Pliocene, dove i generi riconosciuti sono più di 200 e ben 80 di essi sono attualmente scomparsi dall'Europa.
Complessivamente, la flora fossile dell’intervallo tra 4 e 2 milioni di anni fa permette di ricostruire consorzi forestali mesofili ad affinità sudest-asiatiche, caratterizzati da alta diversità specifica e formati da caducifoglie, sempreverdi (soprattutto nello strato arbustivo) ed aghifoglie, analoghi ad alcune formazioni della Cina centrale e del Giappone meridionale. Tali associazioni floristiche attuali si sviluppano grazie a un clima temperato caldo-umido e vengono da alcuni definite "foreste pluviali temperate o subtropicali", e testimoniano condizioni climatiche caratterizzate da una elevata piovosità nella stagione di crescita delle piante e da inverni più miti di quelli attuali. Questo tipo di paleoclima ha permesso la crescita di piante che ora risultano assenti non solo in Italia, ma in tutta Europa, essendo andate incontro ad una progressiva scomparsa a partire da 3 milioni di anni fa.
Edoardo Martinetto, nato a Ciriè (TO) nel 1966, laureato in Scienze Naturali e Dottore di Ricerca in Scienze della Terra. Attualmente è Professore Associato di Paleontologia e Paleoecologia presso l'Università degli Studi di Torino. Dal 1996 al 2023 ha ricevuto l’affidamento di vari insegnamenti a carattere paleontologico per i Corsi di Laurea in Scienze Geologiche e in Scienze Naturali. Ha condotto numerose ricerche paleobotaniche, per lo più su giacimenti italiani degli ultimi 6 milioni di anni, con qualche estensione verso l'Oligocene e il Carbonifero. Da circa un trentennio è uno dei ricercatori italiani di riferimento per la comunità paleobotanica internazionale. E' stato responsabile della ricerca scientifica nell’ambito del gruppo di lavoro sulla Foresta Fossile del Torrente Stura di Lanzo, nato per impostare la gestione e la fruizione di questo importante sito paleontologico piemontese per iniziativa dell’Ente Parco Regionale La Mandria. Ha partecipato a diversi programmi di ricerca, nazionali e internazionali e ha curato l'edizione del libro internazionale Nature Through Time della Springer. Nel corso di 35 anni di osservazioni ha raccolto, e non ancora pubblicato, molte informazioni su fossili di vegetali e siti fossiliferi inediti, sperando che potranno essere prese in considerazione "in futuro".
Target: pubblico generico
Durata: 1 ora circa
Costo: gratuito
Prenotazione obbligatoria: https://www.eventbrite.it/e/flora-scomparsa-del-piemonte-tickets-1259274256199?aff=oddtdtcreator
Quante cose si possono imparare sul mondo naturale? Scoprilo al Museo Regionale di Scienze Naturali!
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